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DOMINANZA ESTROGENICA

DOMINANZA ESTROGENICA
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Consiste in una situazione di sbilanciamento ormonale nel quale si hanno livelli di estrogeni più elevati rispetto al progesterone. E’ più frequente a partire dai tardi 30 e 40 anni e la sua incidenza aumenta con l’avvicinarsi della menopausa. A livello sintomatologico è associata alla sindrome premestruale, all’endometriosi, alla ritenzione idrica, all’aumento di peso, a stanchezza, irritabilità, ansia e disturbi del sonno e ad un ciclo mestruale più prolungato. Le cause possono essere dovute ad un’alimentazione troppo ricca di carboidrati raffinati, cibi industrializzati, all’inquinamento ambientale sempre più contaminato da xenoestrogeni contenuti in pesticidi, plastica, propellenti, prodotti per la cura della persona, tappezzeria e fitoestrogeni (come quelli contenuti nella soia). Lo stress è un’altra causa molto importante perché favorisce i cicli anovulatori e se non c’è l’ovulazione non c’è la produzione del progesterone nella 2° fase del ciclo che è quella luteale. Inoltre essendo il progesterone nella cascata di produzione ormonale il precursore del cortisolo, se viene prodotto più cortisolo, come avviene in situazioni di stress, il progesterone viene “rubato” per produrre il cortisolo. Questo favorisce un circolo vizioso in quanto lo stress favorisce l’estrogeno dominanza che causa insonnia e ansia in quanto il progesterone ha un effetto rilassante agendo a livello dei recettori GABAergici del cervello. L’insonnia aumenta la produzione di cortisolo che aumenta l’estrogeno dominanza. Si instaura così un circolo vizioso che porta a stanchezza, disturbi del controllo glicemico, aumento di peso, ansia e depressione. Spesso questa situazione che riguarda molte donne intorno ai 40 anni viene trattata con ansiolitici o addirittura con antidepressivi che non fanno altro che peggiorare la situazione, mentre il vero obiettivo dovrebbe essere quello di eliminare la dominanza estrogenica. La cura ovviamente deve avvenire tramite l’eliminazione dei fattori scatenanti adottando una dieta con cibo fresco e biologico, con integratori di magnesio, zinco e vitamina B6, riducendo la contaminazione da xenormoni e attuando modifiche dello stile di vita, praticando esercizio fisico in maniera corretta e tecniche di rilassamento per eliminare lo stress. Ma se ciò non bastasse è opportuno ricorrere all’uso degli ormoni bioidentici, cioè il progesterone, da non confondere con i progestinici che sono farmaci dotati di effetti collaterali gravi. Una carenza di progesterone protratta favorisce l’insorgenza dell’osteoporosi, del cancro al seno e all’utero.