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INTERVISTA AL DR. MASSIMO SPATTINI – evolutamente.it –

INTERVISTA AL DR. MASSIMO SPATTINI – evolutamente.it –
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E’ con grande piacere che accogliamo sulle pagine di www.evolutamente.it ildott. Massimo Spattini, Medico Chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione Specialista in Medicina dello Sport, atleta e autore di libri importanti, come i recenti “La Dieta COM e il dimagrimento localizzato” e “Antiaging e lo stile di vita integrato” entrambi editi da Tecniche Nuove. Sempre in grandissima forma fisica!

 

1. Mario: “Puoi darci un breve excursus della tua carriera? Di cosa ti occupi oggi?”

Massimo Spattini: “La mia carriera di medico è indissolubilmente legata alla mia carriera di atleta. Avevo circa 18 anni quando, all’ultimo anno del liceo, un professore mi chiese cosa avrei fatto “da grande” ed io risposi di voler aprire una palestra, diventare campione italiano di body building e laurearmi in medicina e chirurgia. Lo feci, anche se non esattamente in quest’ordine perché anche se da un lato gli studi medici mi offrivano le conoscenze necessarie per raggiungere la massima performance, dall’altro assorbivano gran parte del tempo che avrei dovuto dedicare ad una buona preparazione agonistica così finii con il laurearmi prima per poi dedicarmi a tempo pieno agli allenamenti e vincere i Campionati Italiani. Successivamente mi specializzai in Scienza dell’Alimentazione e Medicina dello Sport, due discipline che ritenevo complementari per quanto riguarda l’ottenimento dei migliori risultati nelle performance sportive. Tutto questo oggi può sembrare scontato ma allora non lo era affatto, basti dire che durante l’intero programma didattico nella specializzazione in Medicina dello Sport la parte dedicata alla Scienza dell’Alimentazione era di sole due ore. Due ore in quattro anni e, sintetizzando la lezione del professore (che allora era anche medico della squadra nazionale di calcio under 21) disse: “sono giovani, digeriscono anche i sassi, sono stati in Tailandia, hanno mangiato il serpente e stavano bene quindi non esistono problemi”. Nel corso di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione non c’era alcun riferimento sulle possibili diversità delle esigenze nutrizionali di un atleta pertanto la conclusione era che un atleta dovesse mangiare come una persona normale anche se di più in base alle richieste caloriche. Alimentazione e Medicina dello Sport sono state quindi alla base della mia carriera e del mio stile di vita e sono le basi che mi hanno naturalmente portato verso la Medicina Funzionale e Antiaging di cui mi occupo oggi e che si fonda soprattutto sugli stili di vita come strumenti preventivi nei confronti del trattamento delle malattie degenerative. Si tratta di un percorso in continua evoluzione che mi ha portato ad acquisire negli USA la certificazione ABAARM (American Board Anti-Aging & Regenerative Medicine) e la certificazione AFMCP (Applying Functional Medicine in Clinical Practice) IFM.

2. Mario: Che cosa ti ha spinto a scrivere il libro sulla Cronormorfodieta?

Massimo Spattini: “In tutti questi anni sono sempre stato sollecitato da persone che mi erano vicine, pazienti, amici etc.. a scrivere un libro ma alla fine mi sono sempre sottratto sia a causa della consapevolezza del grande impegno necessario sia perché ho sempre ritenuto che un libro rimanga una cosa definitiva e che quindi debba avere e supportare una visione definitiva ed univoca dell’argomento che tratta mentre la medicina, l’ars medica è per l’appunto un’arte e come tale soggetta ad evoluzione (giacché dipende in gran parte da nuove scoperte e cambiamenti). Nel 2012 però, dopo essere stato promotore del Corso “Benessere e stili di vita” dell’Università La Sapienza di Roma, ho avuto l’idea di raccogliere in un libro (Antiaging e lo stile di vita integrato, in seguito pubblicato da Tecniche Nuove) le esperienze di alcuni dei docenti e dei migliori corsisti in modo da affrontare a 360° le tematiche legate all’antiaging. Questo mi spinse a prendere contatti con la società editrice Tecniche Nuove alla quale proposi il mio progetto e, contemporaneamente, accennai alla mia intenzione di scrivere anche un libro su un particolare tipo di dieta da me elaborata dopo anni di studi ed esperienze su dieta e allenamento finalizzati al dimagrimento ottimale anche nelle zone più resistenti e, a quel punto, fu l’editore stesso ad esortarmi a fare prima quello. E’ nato così il libro ” La Dieta COM e il dimagrimento localizzato”.

3. Mario: “ Come è stato accolto dai medici il tuo lavoro? Hai riscontrato chiusura o un atteggiamento di attenzione?”

Massimo Spattini: “ La mia figura di medico-bodybuilder è sempre stata recepita in modo un po’ controverso poiché trent’anni fa, ma in parte anche adesso, il bodybuilding era considerato uno sport non funzionale basandosi su luoghi comuni come ad esempio che l’alimentazione iperproteica compromettesse le funzioni epatiche e renali e che i pesi facessero addirittura male. Il bodybuilding era visto come uno sport estremo ed i medici lo sconsigliavano raccomandando invece il nuoto. E’ chiaro quindi che la mia figura di medico e bodybuilder risultava destabilizzante per la comunità medica che la riteneva una contraddizione in essere per cui, tendenzialmente, il mio operato è sempre stato un po’ ai margini della comunità medico scientifica. Tutto questo tuttavia non mi ha creato particolari problemi in quanto sono sempre andato avanti credendo in ciò che facevo e nelle cose in cui mi ero specializzato facendo sempre più mia la convinzione che, invece, la strada della salute passasse proprio attraverso un’attività fisica strutturata in un certo modo ed un’alimentazione corretta e idonea. Avevo sempre più chiara in me la convinzione che il bodybuilding praticasse proprio questa ricerca che, oltre ad essere finalizzata a migliorare il corpo dal punto di vista estetico, induceva comunque trasformazioni del corpo che in realtà erano funzionali ad una composizione corporea ottimale che significa più muscolo e meno grasso. Un utilizzo abbastanza marcato degli integratori nei quali io ho sempre creduto ad esempio era abbastanza osteggiato dai medici i quali sostenevano che potessero addirittura far male mentre oggi le evidenze scientifiche dimostrano che utilizzati in modo idoneo sono in grado di correggere alcune disfunzioni al fine di ottimizzare le funzioni metaboliche che non sempre si possono migliorare con la semplice alimentazione. In questo senso ritengo di essere stato un precursore, infatti oggi si parla di alimentazione legata allo sport e viceversa ma trent’anni fa non era così. Il mio percorso personale mi ha poi portato ad interessarmi all’antiaging, senz’altro agevolato dalle esperienze e competenze dovute al mio background nell’ambito dello sport e nella scienza dell’alimentazione perché fondamentalmente il concetto della medicina antiaging è proprio prevenire le malattie tramite stili di vita corretti. Questo mio avvicinamento alla medicina preventiva antiaging, quindi ad un discorso più finalizzato alla prevenzione delle malattie degenerative, mi ha effettivamente permesso di essere più accettato nel mondo della medicina accademica e sono quindi iniziati interventi da parte mia in congressi nazionali il cui tema era fondamentalmente la prevenzione nelle malattie croniche degenerative legate all’invecchiamento. Ovviamente i miei approcci sono un pò differenti rispetto a quelli degli altri anche perché sono frutto di 30 anni di esperienza che sono in grado di precedere anche le dimostrazioni scientifiche in quanto l’importanza dell’osservare quello che c’è intorno non è minore della dimostrazione teorica scientifica perché aspettare di avere le evidenze scientifiche significa far trascorrere anni quando si può intervenire molto prima basandosi sull’esperienza. Questo è ancor più vero se si pensa che nella maggior parte dei casi le ricerche scientifiche sono finanziate dalle case farmaceutiche e, di conseguenza, a volte non c’è interesse economico che giustifichi la ricerca.”

4. Mario: Le linee guida dietetiche internazionali puntano molto su regimi bassi in grassi, alti in carboidrati e moderati in proteine. Puoi chiarire qual è il tuo punto di vista su come dovrebbero essere mixati i 3 macronutrienti, anche in considerazione dei morfotipi che descrivi nel tuo libro?

Massimo Spattini: “In effetti le linee guide internazionale sono prevalentemente orientate verso un’alimentazione più ricca in carboidrati, viceversa trovano molto spazio, nelle proposte alimentari finalizzate al dimagrimento, diete ricche di proteine e scarse in carboidrati. Bisogna dire che oggi anche le linee guida internazionali hanno ridimensionato il discorso dell’apporto in carboidrati portandolo dal 60-65% al 55%. Esistono poi delle proposte dietologiche come la dieta Zona che consiglia 40% carboidrati, 30% proteine e 30% grassi che può essere in realtà considerata equilibrata e non iperproteica perchè bisogna tener presente che va parametrata secondo il peso corporeo ed essendo tendenzialmente ipocalorica, questo 30% di proteine risulta essere un dato corretto. Il mio punto di vista è che non ci debba mai essere uno squilibrio eccessivo tra i macronutrienti e che l’apporto di carboidrati non debba mai essere inferiore al 30% delle calorie ma la cosa fondamentale è che ogni individuo ha una sua unicità e perciò la dieta deve essere soggettivata a seconda del metabolismo della singola persona che dell’attività fisica. È ovvio che una persona che metabolizza meglio i grassi dei carboidrati risponde con maggior risultato ad un’alimentazione più ricca in grassi e viceversa. Tutto questo oggi si può in parte stabilire tramite i test di valutazione genetica per definire le predisposizioni ma in realtà si può evincere anche tramite valutazioni di tipo morfologico che io espongo nel metodo Dieta COM ovvero CronOrMorfodieta che tiene conto del fatto che il grasso corporeo è distribuito a seconda delle prevalenze ormonali e siccome gli ormoni possono, a loro volta, essere influenzati dai singoli macronutrienti, manipolando i macronutrienti stessi noi siamo in grado di modulare la secrezione degli ormoni e favorire un dimagrimento personalizzato. La chiave quindi di un’alimentazione corretta non è una formuletta numerica uguale per tutti ma sta proprio nell’individuare esattamente le esigenze specifiche che servono per impostare una dieta personalizzata adatta agli obiettivi di ognuno. Genericamente posso dire che i macronutrienti indicativi per morfotipo possono essere indicati secondo le seguenti percentuali:

iperlipogenetico: 40% carboidrati, 30% proteine, 30% grassi
ipolipolitico: 55% carboidrati, 20% proteine, 25% grassi
ipermisto: 33% carboidrati, 33% proteine, 33% grassi
ipomisto: 30% carboidrati, 40% proteine, 30% grassi

5. Mario: Ritiene che siano da preferire alcuni cibi piuttosto che altri come fonte di ogni macronutriente?

Massimo Spattini: “Certo, questo è un discorso fondamentale nel senso che ormai è assolutamente riconosciuta l’importanza di un discorso qualitativo degli alimenti e non solo quantitativo ridotto in termini di calorie. Le calorie fornite da una determinata fonte alimentare non sono uguali a quelle fornite da un’altra. Ad esempio è scorretto demonizzare i grassi in genere perché i grassi che vanno limitati e demonizzati sono soprattutto i grassi idrogenati che andrebbero eliminati completamente dalla nostra alimentazione e i grassi saturi che vanno limitati in quanto consumati in eccesso possono essere causa di disturbi cardiovascolari e peggiorare la resistenza insulinica. Invece i grassi monoinsaturi e polinsaturi sono fondamentali. Per quanto riguarda i carboidrati bisogna preferire quelli particolarmente ricchi di fibre, come i cereali integrali e le verdure, perché pur non assolvendo alcun compito energetico salvaguardano la flora batterica del nostro intestino che è fondamentale per la salute del nostro organismo. Inoltre questi carboidrati a catena lunga vengono digeriti molto più lentamente ed hanno un indice glicemico basso che comporta un minor innalzamento della glicemia. Per quanto riguardo riguarda le proteine è opportuno scegliere carne magra, pesce e latticini magri e limitare invece i grassi saturi che sono presenti nei formaggi. Se, per esempio invece, si segue un’alimentazione vegetariana anche le uova sono un’ottima fonte proteica e, al contrario di quanto sempre temuto, l’uovo non è responsabile di eccesso di colesterolo ematico perché contiene altre sostanze come la fosfatidilcolina che lo abbassano. Meglio ancora se mangiato crudo come precursore della formazione degli ormoni sessuali così importanti per la nostra salute. Per chi pratica un’alimentazione di tipo vegetariano il rischio di avere carenze è maggiore (soprattutto di vitamine B) ed è anche facile cadere in un eccesso di carboidrati quindi sarebbe meglio introdurre alimenti proteici come mandarle yogurt e uova”.

6. Mario: Rispetto a quando mangiare quali indicazioni generali sono possibili?

Massimo Spattini: “Il pasto più importante per tutti è senza dubbio la colazione, è dimostrato infatti che le persone che saltano la colazione sono quelle più predisposte a diventare obese, è chiaro che deve essere una colazione congrua perciò proteine nobili (uova, latticini, salmone selvaggio dell’Alaska, prosciutto di Parma), cereali integrali, frutta secca (a guscio) e frutta fresca di stagione, ovviamente tutto con moderazione. L’altro pasto particolarmente importante, soprattutto per chi si allena, è quello dopo l’allenamento in quanto esiste la cosiddetta “finestra anabolica” (range che comprende le due ore post allenamento) entro la quale i muscoli sono particolarmente predisposti a captare i nutrienti introdotti con l’alimentazione e quindi il pasto deve apportare carboidrati a facile assorbimento (riso , frutta, etc) e proteine ad alto valore biologico (carne magra e pesce). Inoltre un luogo comune da sfatare è quello di non dover consumare carboidrati al pasto serale perché, soprattutto se ci si è allenati ma anche se si è un soggetto particolarmente stressato, i carboidrati alla sera in realtà favoriscono un miglior recupero e un sonno fisiologico”.

7. Mario: Qual è il profilo medio dei tuoi clienti? Cosa cercano da una tua consulenza? Che risultati ottengono nel medio-lungo termine?

Massimo Spattini: “ Essendo specialista in Medicina dello Sport, Scienza dell’Alimentazione e Medicina Antiaging la mia clientela è molto eterogenea e spazia tra atleti che vogliono migliorare le prestazioni atletiche e persone che vogliono dimagrire oppure che vogliono risolvere problemi di salute che normalmente non trovano soluzione con la medicina convenzionale. In ogni caso generalmente si tratta di persone particolarmente motivate e con una cultura generale relativa al benessere abbastanza alta. Persone che intendono seguire un percorso di crescita e non cercano semplicemente la formula magica per ottenere risultati. Normalmente l’acquisizione di una consapevolezza che li porta ad un miglioramento degli stili di vita e di conseguenza ad un rinnovato benessere e bellessere è il risultato che li induce a non abbandonare più questo cammino”.

Mario: Massimo ti ringraziamo di cuore per la disponibilità e per la bella intervista!