Home ABSTRACT L’ATTIVITA’ FISICA RIDUCE LO STRESS A LIVELLO DELL’IPPOCAMPO
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L’ATTIVITA’ FISICA RIDUCE LO STRESS A LIVELLO DELL’IPPOCAMPO

L’ATTIVITA’ FISICA RIDUCE LO STRESS A LIVELLO DELL’IPPOCAMPO
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I ROS, ovvero le specie reattive dell’ossigeno, comprendono non solo i radicali liberi (per es., il radicale idrossilico •OH, il radicale nitrossido NO•, l’anione superossido O-2 ) ma anche altre specie non radicaliche, come il perossido di idrogeno H2O2, l’ozono O3, l’ossigeno singoletto. Queste specie reattive dell’ossigeno, danneggiando le strutture macromolecolari cellulari, predispongono a diverse patologie tra cui anche le malattie neurodegenerative. Numerosi studi hanno già mostrato come una regolare attività fisica riduca lo stress ossidativo, rallentando anche le alterazioni cognitive legata all’età. Alcuni ricercatori dell’Università di Pisa hanno recentemente condotto uno studio su ratti allenati per indagare gli effetti dell’esercizio fisico regolare sia sull’attività antiossidante che sull’espressione del fattore di crescita neurotrofico (NGF) a livello dell’ippocampo. Lo studio ha preso in esame 5 ratti sottoposti ad un protocollo di allenamento che prevedeva 1 ora di treadmil a velocità crescenti per una durata di 3 settimane, considerando 3 ratti sedentari come gruppo di controllo. Al termine delle 3 settimane a tutti i ratti è stato prelevato l’ippocampo per procedere con le analisi. Dai risultati dello studio è emerso che per quando riguarda i radicali perossilici, idrossilici e i derivati della perossinitrite i ratti allenati hanno mostrato un’attività antiossidante migliore rispetto ai ratti sedentari. Dall’analisi dell’intero gruppo di ratti è stata evidenziata una correlazione tra i valori di TOSCA e NGF; quest’ultimo è significativamente aumentato negli animali allenati. In conclusione lo studio ha dimostrato, nei ratti, che l’attività fisica porta ad un aumento della capacità antiossidante verso le specie radicaliche dell’ossigeno che si traduce nella promozione dell’espressione dei fattori di crescita neuronale. Di fatto, l’attività e l’esercizio fisico regolare sono in grado di rallentare le alterazioni cognitive indotte dall’età.