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AUMENTATA INCIDENZA DI EVENTI CARDIACI E PPI

AUMENTATA INCIDENZA DI EVENTI CARDIACI E PPI
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Gli inibitori di pompa protonica (PPI) rappresentano i farmaci più prescritti in Italia. Sono i farmaci d’elezione nel trattamento del reflusso gastrico e sindromi da iperacidità gastrica. Infatti, il loro uso comporta una diminuzione dell’acidità gastrica, fino a raggiungere una soppressione del 99%.
L’acidità gastrica è indispensabile per l’assorbimento di minerali essenziali come magnesio, selenio e calcio. Ne deriva dunque che una diminuzione di questa acidità gastrica porterà a malassorbimento di questi nutrienti. Quando il corpo si trova in carenza di calcio reagisce privandone le ossa per poi immetterlo nel circolo sanguigno: questo oltre che favorire l’osteoporosi, contribuisce alla calcificazione delle coronarie.
Il magnesio è un macroelemento indispensabile per moltissime reazioni che avvengono all’interno della cellula (è il cofattore di più di 300 enzimi, partecipa alla sintesi delle proteine, al controllo della pressione e alla produzione di energia).
Non c’è da stupirsi quindi che un recente studio abbia evidenziato come gli utilizzatori di PPI abbiano un rischio 1.58 volte maggiore di andare incontro ad un attacco cardiaco.

Bibliografia: Heart Attacks in Proton Pump Inhibitors Users, in “Life Extension” collector’s edition 2018.