Home ABSTRACT AUMENTATO RISCHIO DI FRATTURE OSSEE NEGLI UTILIZZATORI DI INIBITORI DI POMPA PROTONICA
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AUMENTATO RISCHIO DI FRATTURE OSSEE NEGLI UTILIZZATORI DI INIBITORI DI POMPA PROTONICA

AUMENTATO RISCHIO DI FRATTURE OSSEE NEGLI UTILIZZATORI DI INIBITORI DI POMPA PROTONICA
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I PPI (Inibitori Pompa Protonica) bloccano la secrezione di H+ (ioni idrogeno) a livello delle cellule parietali dello stomaco, impedendo così la formazione del complesso con Cl- (ioni Cloro) per formare HCl (acido cloridrico), indispensabile per l’acidità gastrica. L’ambiente acido dello stomaco favorisce la digestione delle proteine e l’assorbimento di nutrienti essenziali come calcio, ferro, magnesio, e vitamina B12. Con l’avanzare dell’età questa secrezione acida va diminuendo, portando dunque ad un leggero e moderato malassorbimento negli anziani. L’uso cronico/abuso di PPI può portare invece ad un grave malassorbimento di calcio, magnesio e ferro e alcune vitamine.
Sebbene questi farmaci siano generalmente considerati come sicuri, ultimi studi li hanno collegati ad un aumentato rischio di osteoporosi. Gli studi mostrano un aumento dal 10 al 40% del rischio di fratture ossee.
Inoltre, gli utilizzatori di questi farmaci vanno incontro ad un aumentato rischio di infezioni batteriche (come Clostridium difficile) e polmoniti.

Bibliografia: Increased Fracture RIsk in Users of Proton Pump Inhibitors, in “Life Extension” collector’s edition 2018.