Home ABSTRACT Ecco come rallentare l’invecchiamento
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Ecco come rallentare l’invecchiamento

Ecco come rallentare l’invecchiamento
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Un gruppo di ricercatori dell Joslin Diabetes Center ha impiegato un verme microscopico, il C. elegans, per identificare una nuova cascata che potrebbe portare a farmaci in grado di rallentare l’invecchiamento e le malattie croniche che lo accompagnano. E come bonus, potremmo ottenere anche dei cosmetici migliori! Gli scienziati hanno riscontrato che qualunque intervento potesse mai migliorare la longevità di questi animaletti, ivi compresa la stessa restrizione calorica, andava ad incrementare l’espressione del collagene e di altre proteine appartenenti alla matrice extracellulare, l’infrastruttura che supporta tessuti, organi ed ossa. Interferire con l’espressione di queste proteine sembra significare interfeire con l’estensione della durata della vita, e di fatto stimolare la sovraespressione di alcuni dei geni correlati ha fatto in modo che i vermi dello studio vivessero più a lungo. Essenzialmente, ogni meccanismo riscontrato in questi piccoli animali potrebbe essere applicabile anche negli esseri umani. Il collagene ed altre strutture della matrice extracellulare tendono a deteriorarsi con il tempo, ed il collagene è stato implicato in svariate malattie umane, a partire dalle complicazioni del diabete sino alle patologie di rene ed ossa, passando per quelle cardiovascolari. Il campo dell’invecchiamento è stato incentrato spesso sui meccanismi che proteggono o rigenerano le cellule, ma è la matrice extracellulare che tiene insieme ogni cosa. Lo studio in questione insegna anche che la bellezza non è solo una questione superficiale: la bellezza più importante è quella interiore…il collagene, combattendo l’invecchiamento, potrebbe costituire una porzione importante dei cosmetici del futuro, e le case produttrici di cosmetici potrebbero prendere in considerazione l’ipotesi di comportarsi come quelle farmaceutiche, ricercando composti che favoriscano lo stato di salute generale di chi ne fa uso.

(Nature online 2014, pubblicato il 15/12)