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EDITORIALE – IL TABU’ DEL TESTOSTERONE

EDITORIALE – IL TABU’ DEL TESTOSTERONE
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L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha definitivamente limitato le prescrizioni di tutti i farmaci a base di testosterone permettendola solo agli specialisti in endocrinologia, urologia ed andrologia e per quanto riguarda il Testovis ed il Testo Enant (non si capisce la differenza tra Testo Enant e Testoviron in quanto la molecola è sempre la stessa, cioè il testosterone enantato) anche al ginecologo e all’oncologo. In un contesto dove sempre più evidenze scientifiche dimostrano che la terapia col testosterone può essere utile per la cura della sindrome metabolica, per la depressione, per la sarcopenia e l’osteoporosi e comunque per migliorare la qualità della vita di persone che pur non essendo “tecnicamente” malate non godono però di “buona salute”, questa normativa va contro alla determinazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che dichiara che l’uomo ha diritto non solo alla cura delle malattie ma anche alla miglior qualità della vita possibile. E’ proprio al miglioramento della qualità della vita e prevenzione delle malattie che mirano la Medicina Anti-Aging e la Medicina Potenziativa ed i loro praticanti. Tutto ciò è stato inserito nel codice di deontologia medica nell’articolo 76, che riporta anche le specifiche competenze di queste figure professionali, fra le quali si fa specifico riferimento all’endocrinologia. Per Medicina Potenziativa si intende “la intenzionale modifica e potenziamento del naturale funzionamento psicofisico dell’uomo”. Questo anche praticando approcci terapeutici aventi finalità non necessariamente curativi bensì mirati a migliorare il proprio rapporto con l’ambiente esterno. Forse può creare problemi a qualcuno il fatto che con il testosterone, la dieta, l’integrazione alimentare, l’attività fisica e la gestione dello stress (perché questo è l’approccio dei medici Antiaging), si possa curare la Sindrome Metabolica e non si debbano più prendere contemporaneamente medicine per l’ipertensione, per il colesterolo, per i trigliceridi, per la glicemia, per il fegato, ecc….

Che sia un chiaro attacco alla Medicina Anti-Aging si evince da quanto scritto nella comunicazione AIFA: “A questo proposito, deve essere tenuto in considerazione che i livelli di testosterone calano in modo naturale con l’età, ma l’uso del medicinale per il ripristino di questi livelli in uomini anziani sani (“anti-aging”) non è autorizzato nell’Unione Europea”. Anche nelle donne gli ormoni crollano “naturalmente” con la menopausa ma la terapia sostitutiva è accettata. Anche le rughe aumentano in modo naturale con l’età e allora come mai una persona può sottoporsi ad un intervento chirurgico di lifting che comporta l’uso di farmaci tranquillanti ed anestetici per l’intervento e antinfiammatori, antidolorifici e spesso anche antibiotici per il decorso post-operatorio? Forse il testosterone costa troppo poco mentre tutto il resto crea notevoli indotti? Inoltre l’affermazione che l’uso del testosterone per uomini sani non è autorizzato nell’Unione Europea riguarda se mai la limitazione per le aziende farmaceutiche dell’inserimento della dicitura “anti-aging” nelle indicazioni da inserire nel bugiardino ma non la pratica del medico che in piena coscienza e conoscenza imposta il suo trattamento terapeutico al fine di migliorare le qualità della vita del paziente.

Accademia del Fitness-Wellness-Antiaging – aprile 2016