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GINECOMASTIA

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Sportman & Fitness – giugno 1999

Domanda

Sono un bodybuilder di 24 anni. L’anno scorso ho fatto lo sbaglio di assumere degli steroidi anabolizzanti (testosterone e Decadurabolin). Dopo un mese di terapia ho avvertito un leggero pizzicore al capezzolo al quale non ho dato importanza; poi ho manifestato un certo turgore della zona bassa del pettorale vicino al capezzolo, ma essendo in “massa” pensavo si potesse trattare di un accumulo di grasso perché io in effetti tendo ad accumulare grasso in quella zona. Quando poi in vicinanza dell’estate mi sono definito, mi sono accorto che quel turgore in quella zona persisteva.

Mi sono fatto visitare da un medico che mi ha diagnosticato una “ginecomastia” e mi ha prescritto il Nolvadex. Io però ho letto in qualche rivista che questo prodotto diminuisce i livelli di testosterone. Può quindi danneggiare i miei risultati in palestra? C’è qualche altra soluzione?

Risposta

In effetti gli steroidi che tu hai utilizzato hanno tutti la capacità di aromatizzare cioè di trasformarsi in estrogeni che sono poi i diretti responsabili della tua ginecomastia, cioè l’ipertrofia della ghiandola mammaria. Probabilmente tu sei un individuo predisposto e lo dimostra il fatto che già naturalmente tendi ad accumulare grasso in quella zona.

Certo il Nolvadex è un anti-estrogeno ed è utilizzato nella terapia del carcinoma mammario; può dare dei buoni risultati nella ginecomastia soprattutto se presa in tempo, ma se leggi gli effetti collaterali ti va via la voglia di usarlo.

In effetti ci sono degli studi che dimostrano che abbassa il livello di testosterone libero di circa il 30-40% e questo senz’altro può danneggiare i tuoi risultati in palestra. Ma non finisce qui. Recenti studi hanno dimostrato che il Nolvadex riduce drasticamente i livelli di IGF-1 e blocca la capacità del fegato di produrre IGF-1 sotto stimolo del GH. Di conseguenza la scelta in questo caso dovrebbe  cadere su un anti-estrogeno che non abbia questi effetti soppressivi. Il Cyclofenile sembra essere la soluzione ideale: funziona come un antiestrogeno e allo stesso tempo stimola la produzione endogena di testosterone. Dal momento che il Cyclofenile stesso è un debolissimo estrogeno, esso va ad occupare i recettori per gli estrogeni, impedendo che vi ci si attacchino ed esercitino la loro funzione degli estrogeni più potenti che derivano dalla aromatizzazione del testosterone ed eventuali altri steroidi anabolizzanti.

Quindi il Cyclofenile oltre che proteggere dalla ginecomastia, stimola la produzione endogena di testosterone.

Il Dott. Mauro Pasquale  nel suo libro “Doping uso e rilevamento negli sports amatoriali aggiornamento 5” conferma ciò: “sembra che il Cyclofenile abbia negli atleti effetti simili al Clomid e alle gonadotropine corioniche (HGH)”. Il primo è un anti-estrogeno, le seconde sono ormoni prodotti dall’ipofisi per stimolare la produzione degli ormoni sessuali a livello delle gonadi. Ecco quindi che il Cyclofenile potrebbe rappresentare una soluzione migliore piuttosto che il Nolvadex, ma se dopo l’assunzione per circa 6 settimane non si è verificata la regressione della ginecomastia, ti consiglio di consultare un chirurgo estetico che senz’altro ti potrà fornire una soluzione definitiva con l’asportazione chirurgica. Ti consiglio il nostro esperto Dott. Pierangelo Bosio che vanta già una notevole esperienza in questo campo.