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L’IPERMISTO

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OLYMPIAN’S – settembre/ottobre 2013

Il biotipo ipermisto, o biotipo misto classico, è l’individuo a morfologia con accumulo di grasso sia nella parte superiore del corpo che in quella inferiore. Corrisponde al bilioso di Ippocrate. Longilineo, attivo, ipertiroideo e iperpituitario  non è facilmente portato ad aumentare di peso ma , grazie proprio a questo suo fortunato metabolismo, indulge facilmente in un eccesso di carboidrati che stimolano la sua ghiandola dominante,  la tiroide, fino ad esaurirla ed arrivare così ad accumulare grasso, in questo caso in tutto il corpo. Però la morfologia a peperone può anche essere appannaggio degli altri biotipi (ipolipolitico e iperlipogenetico), che, con l’età avanzata,  in maniera specifica con la menopausa nella donna e con l’andropausa nell’uomo e le relative modificazioni ormonali, tendono ad acquisire anche le caratteristiche del biotipo opposto. Il biotipo ipermisto è un individuo con un buon equilibrio ormonale e che se n’è approfittato un po’ troppo indugiando soprattutto in dolci e carboidrati, sostenuto da un buon metabolismo tiroideo. E’ aumentato di peso consumando, nel passato, quantità notevoli di cibi che hanno sovrastimolato la sua tiroide: dolci, soft  drink (bibite gassate zuccherate), pane, pasta, pizza, patate (le 4 P). Alla fine però il conto arriva per tutti e questa eccessiva stimolazione tiroidea, protratta un po’ troppo,  porta ad un esaurimento della ghiandola stessa. Questo sbilanciamento conduce ad un accumulo di grasso e/o cellulite su fianchi,  cosce, addome. L’accumulo di grasso progressivo è poi associato ad un aumento parallelo di TSH e FT3 a prescindere dalla sensibilità insulinica e dai parametri metabolici, si è infatti vista una correlazione tra il rapporto FT3/FT4 e il BMI nei pazienti sovrappeso. Questo suggerirebbe un’aumentata conversione del T4 in T3 (che è l’ormone biologicamente più attivo) nei pazienti sovrappeso, come meccanismo compensatorio dell’accumulo di grasso per aumentare il dispendio energetico. Ma, nonostante il livello di TSH sia più elevato, i ricettori per il TSH nelle cellule adipose sono meno espressi e questo causa una diminuzione dei recettori per gli ormoni tiroidei e quindi una minor efficacia degli ormoni stessi. Così nonostante ci sia un aumento del TSH e del FT3 con intenti compensatori, si crea una sorta di resistenza periferica agli ormoni tiroidei. Questa situazione può essere reversibile con la diminuzione del grasso corporeo. Per riequilibrare la situazione occorre far riposare la tiroide diminuendo la quantità di carboidrati (zucchero, farina, riso bianco, prodotti raffinati da forno, frutta) privilegiando le proteine. I carboidrati sono fondamentali per una dieta salutare ma solo quelli integrali: pasta integrale, riso integrale e semi integrali, avena, segale. In questo modo si fornirà all’organismo i carboidrati di cui ha bisogno ma senza la sovrastimolazione  indotta da quelli raffinati. La strategia alimentare dell’ipermisto , in definitiva, consiste in: uova tutti i giorni, abbondanti proteine del pollo e del pesce e una moderata quantità di carne rossa; limitata quantità di carboidrati sotto forma di cereali integrali, notevoli quantità di verdure, soprattutto fibrose per apportare vitamine e minerali, dare la sensazione di pienezza gastrica e compensare la limitazione della frutta troppo ricca di zuccheri. L’individuo ipermisto sovrappeso accumula grasso distribuito in maniera omogenea su tutto il corpo però mantiene ancora il girovita visibile e i polpacci magri.

COSTITUZIONE: arti lunghi, ossa piccole, faccia ovale o allungata e vita alta

LOCALIZZAZIONE DEL GRASSO: un po’ in tutto il corpo, vengono risparmiati normalmente i polpacci

ALIMENTI PREFERITI: carboidrati e caffeina

LIVELLO ENERGETICO: caloroso, livelli di energia alternati con tendenza a cali di energia

PERSONALITA’: entusiasta e pieno di iniziative nei periodi positivi,  tende ad essere irritabile o depresso quando è stanco o stressato

GHIANDOLA DOMINANTE:  la tiroide

SESSO: ugualmente rappresentato in quello maschile e in quello femminile

Per il biotipo ipermisto non esiste un momento critico, ma ogni momento è buono per avere un calo di energia e proprio per questo l’apporto calo­rico deve essere distribuito in maniera equivalente nei tre pasti principali. È altrettanto importante che in tutti i tre pasti ci sia un apporto equilibrato tra proteine, carboidrati e grassi. I pasti dovrebbero essere “isometrici” con un 33% di proteine, 33% di grassi e 33% di carboidrati complessi. Fra i biotipi, quello misto richiede un’alimentazione più ricca di grassi, ma siamo ben lontani da quella che può essere considerata una dieta iper-lipidica. Qualora l’ipermisto non abbia problemi di sovrappeso e anzi voglia aumentare la propria massa muscolare (e questo spesso si verifica nella fase giovanile) si troverà bene con una dieta ipercalorica con circa il 60% di carboidrati, il 20% di proteine e il 20% di grassi. I carboidrati dovranno essere comunque ricchi di fibre e frazionati nella stessa misura durante la giornata in maniera uguale per non sovrastimolare la tiroide.

Nel momento in cui il biotipo ipermisto avrà raggiunto il suo equilibrio e avrà perso i chili desiderati, la sua dieta sarà più bassa in grassi. Infatti nella dieta di mantenimento, riprendendo a mangiare un po’ di più, non aggiungerà di certo grassi, ma aumenterà il consumo di cereali integrali, verdura e frutta e, a questo punto, la percentuale di grassi si aggirerà intorno al 25% diventando di fatto una dieta normo-lipidica.

Percentuali ideali: 33% Carboidrati – 33% Proteine – 33% Grassi

INTEGRAZIONE PER IPERMISTO:

  • VITAMINA A – promuove una nuova funzionalità tiroidea aumentando la conversione del T4 in T3
  • MANGANESE – importante per il normale metabolismo dei carboidrati e per la formazione di Tiroxina
  • TIROSINA – aminoacido precursore della Tiroxina
  • ACETILCARNITINA – aiuta a bruciare gli acidi grassi all’interno del mitocondrio
  • FOSFATIDILCOLINA – aiuta il fegato a metabolizzare i grassi
  • SINEFRINA – effetto termogenico del Citrus Aurantium che agisce da lipolitico attivando i recettori Beta
  • KELP – alghe brune, laminarie e fucus, particolarmente ricche di iodio ed altri oligoelementi particolarmente utili per stimolare la tiroide
  • FENILALANINA – aminoacido precursore della Tiroxina, della noradrenalina e della dopamina. Il calo di adrenalina e dopamina sono alla base della mancata inibizione del senso di sazietà. Questo integratore alza il tono adrenergico che supplisce il  deficit tiroideo.
  • GUGGULSTERONE – stimola la produzione di ormoni tiroidei. I guggulsteroli, estratti dalla commiphora mukul (gugul) aumentano i livelli di T3 probabilmente favorendo la conversione del T4 in T3 a livello epatico e stimolando direttamente la tiroide.
  • COLEUS FORSKOHLII – contribuisce a favorire la termogenesi promuovendo l’aumento dell’AMP ciclico intracellulare. Inoltre la forskolina stimola l’attività dell’enzima T4 – 5 deiodinasi che attiva l’ormone tiroideo T3.
  • SELENIO e ZINCO – aumentano la conversione del T4 in T3.

ESERCIZIO FISICO PER IPERMISTO

Il soggetto ipermisto è normalmente magro di natura e dotato di una buona flessibilità e coordinazione. Per bilanciare il suo corpo deve invece lavorare di più sulla forza e sulla resistenza aerobica. Se bene allenato, è quello con le migliori qualità per poter essere un atleta com­pleto con un fisico armonico e proporzionato.

Allenamento per la forza

Aumentare la forza e la resistenza nell’individuo ipermisto è anche fun­zionale a renderlo meno soggetto a momenti di fatica e cali di energia che lo predispongono alle crisi di fame compulsiva verso i carboidrati, il cui eccesso, a lungo andare, crea un dismetabolismo a livello della tiroi­de affaticandola eccessivamente. Inoltre, la miglior circolazione indotta dall’attività fisica migliora la biodisponibilità a livello tissutale degli or­moni tiroidei rendendoli più efficaci e non costringendo così la tiroide a un lavoro extra.

Per questo soggetto l’attività fisica più adatta al dimagrimento è l’allena­mento coi pesi: poiché costituzionalmente ha relativamente poca massa muscolare, incrementandola il suo metabolismo aumenterà e il suo cor­po diventerà una macchina bruciagrassi. Inoltre, l’allenamento coi pesi darà uno stimolo alle ghiandole surrenali e alle gonadi producendo più cortisolo e ormoni sessuali che serviranno a compensare l’esaurimento della tiroide. L’aumento della massa muscolare gli permetterà anche di mangiare di più, ovviamente i cibi corretti nelle giuste proporzioni e tempistiche, e permetterà la riattivazione della tiroide, precedentemente esaurita da un eccesso di zuccheri e successivamente inibita e rallentata da una dieta troppo ipocalorica finalizzata a un tentativo, spesso vano, di dimagrimento. L’allenamento con i pesi, in questo caso, deve consistere nel classico allenamento da bodybuilder  tre volte alla settimana cercando di incrementare i carichi, meglio però con pause brevi, intorno ai 45-60 secondi, per aumentare anche la resistenza allo sforzo, cioè l’endurance.

Dal punto di vista cardiovascolare anche questo allenamento sarà utile per il miglioramento dell’endurance, ma essendo comunque, di norma, il cuore in buone condizioni, sono sufficienti tre sedute alla settimana di circa 30 minuti al 70% della FCmax. Anche sport con sforzo costante come nuoto, jogging, canottaggio possono assolvere allo scopo. La bicicletta con il manubrio da corsa non è indicata perché l’angolo del collo con la testa è troppo acuto e mette la tiroide in una condizione di disagio, oltre al fatto che il sellino stretto e rigido stressa, nell’uomo, gli organi genitali diminuendo la produzione di testosterone.

Allenamento per la flessibilità

Il soggetto ipermisto non ha molto bisogno di questo allenamento ed è sufficiente che svolga alcuni esercizi di stretching alla fine di ogni allena­mento per la forza.

Orari

Essendo la ghiandola tiroide, come ritmo circadiano, particolarmente attiva in tarda mattinata, questo dovrebbe essere il momento ideale per l’ipermisto di allenarsi e avere la possibilità di bruciare di più i grassi e stimolare al meglio il metabolismo.

STRATEGIE ANTI-STRESS PER IPERMISTO

Queste persone dovrebbero essere incoraggiate a cercare di sostituire i pensieri distruttivi con pensieri positivi accettando comunque l’esistenza di un problema. Il refraining (tecnica di riformulazione per cambiare atteggiamento verso il contesto o l’evento e le affermazioni positive sono molto efficaci per  affrontare situazioni stressanti per questo morfotipo.

  • Cercare di vedere il problema da un altro punto di vista e trovare il positivo in tutte le situazioni
  • Trascorrere del tempo in solitudine per riequilibrare l’equilibrio energetico
  • Dare piena libertà alla propria immaginazione
  • Ripetere frasi positive tre volte ogni mattina
  • Non pretendere troppo da stessi