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PROBIOTICI PER IL CONTROLLO DEL PESO CORPOREO

PROBIOTICI PER IL CONTROLLO DEL PESO CORPOREO
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I probiotici della famiglia Lactobacillus rhamnosus possono aiutare le donne a perdere peso e a tenerlo sotto controllo. Il tratto gastrointestinale umano richiede “batteri buoni” per aiutare il corpo ad assorbire e utilizzare i nutrienti provenienti dal cibo in modo corretto. Precedenti studi dimostrano che la flora intestinale di individui obesi differisce da quello delle persone di peso normale. Alcuni scienziati ipotizzano che questa differenza può essere dovuta al fatto che una dieta ricca di grassi e povera di fibre sia in grado di favorire alcuni batteri a scapito di altri. Angelo Tremblay, della Laval University (Canada), e colleghi hanno reclutato 125 uomini e donne in sovrappeso che si sono sottoposti a una dieta dimagrante della durata di 12 settimane, seguito da un periodo di 12 settimane finalizzato a mantenere il peso corporeo. Durante l’intero studio, metà dei partecipanti hanno ingerito 2 pillole contenenti il quantitativo giornaliero di probiotici della famiglia Lactobacillus rhamnosus, mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo. Dopo il periodo di dieta di 12 settimane, i ricercatori hanno osservato una perdita media del peso di 4,4 kg nelle donne nel gruppo che aveva assunto il probiotico, rispetto ai 2,6 kg del gruppo placebo. Dopo il periodo di mantenimento di 12 settimane, il peso delle donne nel gruppo placebo era rimasto stabile, ma il gruppo dei probiotici aveva continuato a perdere peso, per un totale di 5,2 kg per persona. In altre parole, le donne che hanno assunto i probiotici sembra abbiano perso il doppio del peso nel corso dello studio. In questo gruppo i ricercatori hanno anche osservato un calo della leptina, ormone che regola l’appetito, nonché una concentrazione complessiva inferiore dei batteri intestinali legati all’obesità. I batteri probiotici possono agire alterando la permeabilità della parete intestinale ed evitando l’entrata di certe molecole pro-infiammatorie nel flusso sanguigno, il che può aiutare a prevenire la reazione a catena che porta al diabete di tipo 2 e all’obesità.