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UTILIZZO DI CELLULE STAMINALI NELLA MEDICINA RIGENERATIVA

UTILIZZO DI CELLULE STAMINALI NELLA MEDICINA RIGENERATIVA
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La medicina “rigenerativa” è quella branca della medicina che si occupa di riparare organi o tessuti danneggiati da malattie, traumi o dai fisiologici processi di invecchiamento mediante l’utilizzo di specifiche cellule, chiamate cellule staminali, dotate di una grande capacità di rigenerazione. Oggi la medicina rigenerativa rappresenta uno dei settori della medicina di maggior interesse ed è in grande evoluzione. La medicina rigenerativa e la riabilitazione contribuiscono in molti modi per un piano specifico di assistenza in base allo stato di salute di un paziente.

Le intrinseche capacità rigenerative, immunosoppressive e di auto-rinnovamento delle cellule staminali mesenchimali offrono una grande promessa per il trattamento di numerose malattie autoimmuni, di patologie degenerative e di lesioni tissutali. Le cellule staminali mesenchimali rappresentano un tipo particolarmente promettente di cellule staminali per la medicina rigenerativa, poiché queste hanno la capacità di replicarsi ed indirizzarsi verso uno specifico tessuto rigenerandolo in parte o interamente mediante semplice reinfusione, anche se in un punto distante dal tessuto bersaglio.
Si sta quindi indagando sulla possibilità, sulle limitazioni e sulle future applicazioni cliniche delle cellule staminali mesenchimali in particolare per il trattamento diretto di lesioni muscolari, ictus, danneggiamento dei nervi periferici e della cartilagine e finora la terapia è risultata efficace, sia da sola che in associazione a biomateriali che funzionino da supporto. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, molti ricercatori hanno dimostrato che ci sono alcune limitazioni per l’uso di cellule staminali mesenchimali. L’invecchiamento e la spontanea trasformazione maligna delle cellule staminali mesenchimali possono infatti influenzare significativamente la funzionalità di queste cellule anche se non si possono ancora trarre conclusioni definitive dal momento che è stato considerato un numero limitato di pazienti. Risultati più chiari sono quindi attesi per il prossimo futuro.